Il Regolamento UE 2024/1781 Ecodesign for Sustainable Product Regulation (ESPR) è entrato in vigore lo scorso 18 luglio con lo scopo di ridefinire gli standard per la fabbricazione di prodotti sostenibili a patire dalla loro progettazione.
Questo regolamento estende l'ambito della precedente Direttiva Ecodesign, includendo una vasta gamma di prodotti e imponendo criteri più severi per migliorare la durabilità, la riparabilità e la riciclabilità dei prodotti, riducendo al contempo l'impatto ambientale complessivo.
I benefici competitivi per le imprese che adottano l’Ecodesign sono molteplici:
Per soddisfare i requisiti del Regolamento ESPR, è fondamentale condurre un'analisi del ciclo di vita (LCA) dei prodotti. La LCA è una metodologia standardizzata a livello internazionale che valuta gli impatti ambientali associati a tutte le fasi del ciclo di vita di un prodotto, dalla produzione allo smaltimento. Questa analisi consente di identificare le aree di miglioramento ambientale e di ottimizzare il ciclo di vita del prodotto.
L'integrazione della LCA nel processo di progettazione offre numerosi vantaggi:
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Con il Decreto Legislativo 4 settembre 2024, n. 135 è stata recepita in Italia la Direttiva (UE) 2022/431 che introduce significative modifiche al D.Lgs. 81/2008, noto come Testo Unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Questo aggiornamento normativo, in vigore dall’11 ottobre 2024, amplia le tutele per i lavoratori esposti a sostanze pericolose, includendo le sostanze tossiche per la riproduzione accanto agli agenti cancerogeni e mutageni.
Il considerandum 3 della Direttiva afferma infatti che le sostanze tossiche per la riproduzione possono avere effetti nocivi sulla funzione sessuale e sulla fertilità di uomini e donne in età adulta, nonché sullo sviluppo dei loro figli. Analogamente agli agenti cancerogeni o mutageni, le sostanze tossiche per la riproduzione sono sostanze estremamente preoccupanti, che possono avere effetti gravi e irreversibili sulla salute dei lavoratori quali effetti avversi sulla qualità del liquido seminale e riduzione del numero degli spermatozoi, aumento di aborti spontanei, malformazioni e difetti congeniti nei nascituri, esposizione attraverso il latte materno, tumori degli organi riproduttivi di uomini e donne e tumori infantili.
Le sostanze o miscele tossiche per la riproduzione, note anche come reprotossiche, sono largamente utilizzate nelle aziende e con le nuove modifiche introdotte nel D.lgs. 81/08 dovranno essere gestite in maniera molto differente. Tra le sostanze reprotossiche più comuni figurano:
Leggi tutto: SOSTANZE REPROTOSSICHE E D.LGS 135/2024: UN PASSO AVANTI PER LA TUTELA DEI LAVORATORI
Il 17 aprile 2025 è stato approvato il nuovo Accordo Stato-Regioni in materia di formazione per la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Questo Accordo, denominato Repertorio atti n. 59/CSR, costituisce di fatto un vero e proprio Testo Unico che accorpa e sostituisce gli Accordi precedenti (2011, 2012 e 2016).
L’entrata in vigore è prevista dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Le principali novità introdotte:
Nel panorama aziendale moderno, la digitalizzazione dei processi è diventata una necessità imprescindibile per migliorare l'efficienza operativa e ridurre l'impatto ambientale.
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Leggi tutto: No paper, no problems: la rivoluzione digitale con Paper0
Il Regolamento (UE) 2025/351, adottato dalla Commissione Europea il 21 febbraio 2025, introduce modifiche significative alla normativa sui materiali e oggetti in plastica destinati al contatto con alimenti (MOCA). Queste modifiche mirano a rafforzare la sicurezza alimentare e a promuovere l'uso sostenibile della plastica, in linea con gli obiettivi dell'economia circolare.
A CHI E' RIVOLTO? Il nuovo Regolamento coinvolge tutti gli operatori economici e le autorità competenti che partecipano alla produzione, distribuzione e controllo dei materiali plastici destinati al contatto con alimenti:
Leggi tutto: PLASTICA A CONTATTO CON ALIMENTI: L'UE AUMENTA GLI STANDARD QUALITATIVI
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale) n. 49 del 28 Febbraio 2025 il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 29 Gennaio 2025 recante l’approvazione del Modello Unico di Dichiarazione ambientale per l’anno 2025, che sarà utilizzato per le dichiarazioni riferite all’anno 2024.
In base all'articolo 6 della Legge 25 gennaio 1994 n.70, il termine per la presentazione del Modello Unico di Dichiarazione Ambientale (MUD) è fissato in centoventi giorni a decorrere dalla data di pubblicazione e, pertanto, la presentazione del MUD dovrà avvenire entro il giorno 28 giugno 2025.
Di seguito gli aggiornamenti apportati per l’anno 2025:
Il 22 Gennaio 2025 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il Regolamento (UE) 2025/40 sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio.
Questo nuovo regolamento rappresenta un passo significativo verso la promozione dell'economia circolare e la riduzione dell'impatto ambientale degli imballaggi, introducendo misure che coinvolgono sia le imprese sia i consumatori. Clicca qui per il testo completo.
Vediamo quali sono le principali novità introdotte:
Leggi tutto: GLI IMBALLAGGI NON SARANNO PIU' UN RIFIUTO? ECCO LE NOVITA' DEL REGOLAMENTO UE 2025/40
Il 26 settembre 2024 è entrato in vigore il nuovo regolamento sulla cessazione della qualifica di rifiuto per i materiali inerti derivanti da costruzione e demolizione. Questo aggiornamento, sancito dal Decreto 28 giugno 2024, n. 127, sostituirà il precedente D.M. 27 settembre 2022, n. 152, introducendo nuove disposizioni e criteri più specifici per il recupero e il riutilizzo di questi materiali.
Il concetto di End of Waste (EOW), ovvero "cessazione della qualifica di rifiuto", è un principio introdotto dalla normativa europea che stabilisce quando un materiale smette di essere considerato rifiuto e può essere riutilizzato come materia prima secondaria. Questo avviene solo se il materiale ha subito un trattamento adeguato e soddisfa criteri specifici di qualità e sicurezza ambientale.
Il nuovo regolamento stabilisce criteri chiari per determinare quando i rifiuti inerti da costruzione e demolizione cessano di essere considerati tali e possono essere riutilizzati come aggregati recuperati. L'obiettivo è promuovere il riciclo di questi materiali, riducendo l'impatto ambientale e favorendo l'economia circolare nel settore edilizio.
Un aspetto chiave del provvedimento è che i rifiuti inerti destinati alla produzione di aggregati recuperati devono provenire preferibilmente da demolizioni selettive, garantendo così un maggiore controllo sulla qualità dei materiali.
Requisiti e Responsabilità dei Produttori
Il regolamento pone particolare attenzione anche alle responsabilità dei produttori di questi materiali. In base all'articolo 5, chi produce aggregati recuperati deve:
Leggi tutto: DECRETO EOW RIFIUTI INERTI: DAL 25 MARZO SCATTA L'OBBLIGO
Il microclima si riferisce all’insieme di parametri fisici che caratterizzano un ambiente specifico, come temperatura, umidità, ventilazione e qualità dell’aria. Questi elementi interagiscono tra loro, creando condizioni che possono variare significativamente in base alla tipologia di attività lavorativa e alla conformazione degli spazi e devono essere monitorati per garantire condizioni ottimali.
Un microclima considerato confortevole suscita negli individui una sensazione di benessere, definita di comfort termico, in cui il soggetto non avverte alcuna sensazione né di caldo né di freddo.
La normativa italiana prevede specifiche disposizioni sul microclima nei luoghi di lavoro: l’Allegato IV del D. Lgs. 81/08 definisce i requisiti minimi di sicurezza per i locali di lavoro, compresi quelli relativi alla qualità dell’aria e alla temperatura, mentre l’Articolo 180 dello stesso decreto include il microclima tra gli agenti fisici da monitorare e valutare nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).
PERCHE' EFFETTUARE LA RILEVAZIONE DEL MICROCLIMA?
La valutazione del rischio da campi elettromagnetici (CEM) nel contesto del D.Lgs. 81/08 (Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro) è un obbligo per le imprese che espongono i lavoratori a fonti di campi elettromagnetici. L'articolo 181 del Decreto Legislativo 81/08 stabilisce che, quando un lavoratore può essere esposto a livelli di CEM superiori ai limiti di esposizione previsti, il datore di lavoro deve valutare i rischi per la salute e sicurezza dei dipendenti. La valutazione deve includere:
COSA SONO I CEM?
I campi elettromagnetici (CEM) sono fenomeni fisici generati dal movimento di particelle cariche, come gli elettroni, che creano sia un campo elettrico che un campo magnetico. Questi campi possono essere naturali o artificiali (come quelli generati da dispositivi elettronici, linee elettriche, Wi-Fi, antenne).
Sebbene la maggior parte dei CEM non sia dannosa, esporre il corpo a campi elettromagnetici intensi e prolungati potrebbe avere effetti sulla salute e potenziali rischi a lungo termine.
Per tale ragione, un'adeguata rilevazione è cruciale per:
Leggi tutto: LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA CAMPI ELETTROMAGNETICI (CEM)
La marcatura UKCA (UK Conformity Assessed) è il nuovo standard britannico di certificazione di prodotto, in sostituzione della marcatura CE, dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.
Un prodotto con il marchio CE potrà infatti essere venduto nel Regno Unito solo se accompagnato dal marchio UKCA e conforme alle normative britanniche applicabili.
Questo segna un'importante evoluzione nelle normative post-Brexit, con la sostituzione dell'ex marchio CE per molte categorie di prodotti venduti in Inghilterra, Scozia e Galles.
Quali sono le scadenze per la marcatura UKCA?
La marcatura UKCA è entrata in vigore il 1° gennaio 2021.
Tuttavia, per la maggior parte dei prodotti il riconoscimento della marcatura CE in Gran Bretagna è stato prorogato fino al 31 dicembre 2024.
A partire dal 1° gennaio 2025, il marchio UKCA diventerà obbligatorio per i prodotti immessi sul mercato britannico.
Le principali novità sono:
Leggi tutto: La nuova marcatura UKCA: a breve l'obbligo per l'immissione di merci nel Regno Unito
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